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IL SISTEMA CONTINUA.Il Comune si dimentica di richiedere il parcheggio, l’area resta in mano al privato.

Concessionaria Ford Autovilla (2)

IL SISTEMA CONTINUA.
Leggere il libro IL SISTEMA SESTO Storie di tangenti, si scoprono cose interessanti.
Il filo rosso con il libro . Nel capitolo URBANISTICA AMBROSIANA, paragrafo V. Gli standard urbanistici e le furbate , si scrive

“….. Se si realizza un’edificazione, in cambio si dovranno cedere delle aree a standard con vincolo di destinazione a funzione pubblica, per esempio, in questo caso, un parcheggio. Ma se il Comune si dimentica di richiedere il parcheggio, l’area resta in mano al privato, probabilmente fiducioso di farne prima o poi un uso diverso e più conveniente, senza che entrino patrimonio della collettività…..”
Ma guarda che caso, il 30 dicembre 2014 in articolo di Laura Lana sul quotidiano QN IL GIORNO, l’ Amministrazione Comunale “valuta sanzioni dopo anni di dimenticanza, si riapre la partita dell’autosilos”. Come mai solo oggi ? Il Consigliere Comunale dei Verdi Orazio La Corte nel 2011, recandosi negli uffici che oggi stanno conducendo il procedimento amministrativo, segnalò all’ Amministrazione Comunale la mancata cessione dei parcheggi posti sulla concessionaria FordAutovilla spa di viale Gramsci 757. Oggi iI sindaco Monica Chittò ammette che «non risulta assolto l’obbligo di asservimento».
* Giuseppe Villa, imprenditore sestese, proprietario delle società immobiliari e che hanno realizzato la struttura è stato Assessore Comunale nella prima Giunta Penati.

L’ articolo del GIORNO

SESTO L’UFFICIO MUNICIPALE VALUTA SANZIONI DOPO ANNI DI DIMENTICANZA.
Si riapre la partita dell’autosilos. Tremila metri quadri di posteggi mai rivendicati dal Comune ai privati – SESTO SAN GIOVANNI da un lato il prolungamento della linea 1 della metropolitana, con un cantiere che ha ripreso dopo otto mesi di stop e l’inaugurazione la settimana scorsa del nuovo treno Leonardo. Dall’altro il punto di domanda, che rimane, sulla sosta e su quel parcheggio di interscambio che doveva nascere a Bettola, futuro capolinea della rossa, ma che non ha fondi a disposizione. Eppure, anche in vista delle nuove esigenze dei pendolari, l’amministrazione aveva cercato una soluzione alternativa. Con 3mila metri quadri di spazio privato a uso pubblico, dove i sestesi avrebbero potuto piazzare la propria automobile grazie a una convenzione tra operatore e municipio vicino alla fermata intermedia del Restellone. Peccato che la firma non sia mai stata ratificata davanti a un notaio e, quindi, il silos sia rimasto a uso privato in questi anni. Grazie alla grillina Serena Franciosi, che ha sollevato la questione con due interrogazioni, gli uffici comunali riprendono in mano la partita. La struttura e quella di viale Gramsci 757, utilizzata dalla concessionaria Autovilla. Alle società immobiliari – che ebbero nel 2000 la concessione edilizia per la realizzazione dell’edificio pluripiano con piano terra a uso commerciale, magazzino interrato a uso deposito e un autosilo a quattro livelli – e stato ora comunicato «l’avvio del procedimento amministrativo per accertamento di mancato utilizzo ad uso pubblico e conseguente provvedimento sanzionatorio». Responsabile dell’iter lo Sportello unico per le attività produttive insieme all’architetto Leonardo Visco Gilardi. IL CASO Due interrogazioni in Aula targate Cinque Stelle hanno acceso i riflettori GLI OPERATORI privati avranno il diritto di prendere visione del materiale e depositare memorie e documenti. Il provvedimento conclusivo, che potrebbe portare a sanzione, dovrà poi essere emana to dall’amministrazione entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione, che e stata inviata I’ll dicembre 2014. Nella delibera di Giunta di 3.017,10 metri quadrati». RISPOSTA II sindaco Monica Chittò ammette che «non risulta assolto l’obbligo di asservimento». Il rischio è impantanarsi nella burocrazia

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Sistema Sesto: la Corte dei Conti cita in giudizio Di Leva e Sostaro

CORTE DEI CONTI

In questi giorni, il Procuratore della Corte dei Conti Antonio Caruso, e il Sostituto Procuratore Fabrizio Cerioni, vogliono processare I’ex assessore all’edilizia privata di Sesto San Giovanni Pasqualino Di Leva e l’ ex responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia dello stesso Comune, Nicoletta Sostaro. Secondo il Procuratore e il sostituto, il danno erariale alle casse comunali sestesi ammonta (danno da disservizio ed all’immagine) a oltre 892mila euro, di cui 456mila a carico dell’ex assessore Di Leva e 436mila a carico della Sostaro, con queste motivazioni: “hanno gestito per più di un decennio un settore cardine del Comune, quale quello dell’Edilizia privata, creando un “sistema” attraverso il quale chi voleva ottenere l’approvazione di progetti edilizi (anche molto complessi ed economicamente rilevanti, come quelli riguardanti la riconversioni delle ex aree industriali) non aveva altra scelta che versare “tangenti”, talvolta direttamente, più spesso attraverso un complesso sistema di false fatture”.

Per la parte penale il gup di Monza Giovanni Gerosa il 28 ottobre 2012 ha ratificato i patteggiamenti a un anno e 8 mesi per corruzione  l’ex assessore all’Edilizia Privata e al Bilancio Pasqualino Di Leva, l’architetto Marco Magni e l’ex responsabile dello sportello per l’edilizia del Comune di Sesto San Giovanni, Nicoletta Sostaro. Agli imputati sono stati confiscarti 700 mila euro, messi a disposizione dagli imputati: 500 mila da parte dell’architetto Magni e 100 mila ciascuno da Di Leva e Sostaro, pena sospesa e non menzione e senza l’interdizione dai pubblici uffici, che scatta per pene superiori ai 3 anni .
I patteggiamenti sono stati concordati con i pm di Monza Franca Macchia e Walter Mapelli, titolari dell’ inchiesta sul “SISTEMA SESTO”, che con i 700 mila euro si vedono rimborsare i costi di intercettazioni e consulenze spesi per tutta l’inchiesta.

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Dibattito sulla corruzione, nessuna parola sul SISTEMA SESTO alla Festa dell’ Unità milanese al Carroponte di Sesto San Giovanni.

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Ieri sera mercoledì 3 settembre alla Festa dell’ Unità dibattito sulla “Lotta alla corruzione, alla mafia a tutela della libera e sana concorrenza” con sei relatori: Claudio De Albertis – Presidente di Assimpredil Ance; Emidio Pagnoni – Imprenditore, iscritto al Rating di Legalità; Franco Stefanoni – Giornalista, autore del libro “Le mani su Milano”; Roberto Cornelli – Docente di criminologia – Università Milano-Bicocca e ex segretario dell’area metropolitana milanese del PD; Alessandro Lorenzano – Sindaco di San Giuliano milanese; David Gentili – Presidente commissione consiliare Antimafia del Comune di Milano.
Dibatto fra i sei relatori e tempi ristretti che non ha permesso nessun intervento dal pubblico, nessuna parola dei relatori sul SISTEMA SESTO.

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UN ALTRO IMPUTATO ECCELLENTE È PASSATO PER SESTO SAN GIOVANNI A FARE AFFARI

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UN ALTRO IMPUTATO ECCELLENTE È PASSATO PER SESTO SAN GIOVANNI A FARE AFFARI. OGGI È IN CARCERE PER ASSOCIAZIONE IN TURBATIVA D’ASTA PUBBLICA E ALTRI REATI PER EXPO 2015 E PER LA CITTÀ DELLA SALUTE E DELLA RICERCA DI SESTO SAN GIOVANNI.

Al funerale di Diego Cotti, costruttore, massimo promotore dell’Associazione Imprenditori Nord Milano (AinordMilano), testimone nelle indagini sulle presunte tangenti girate a Penati ((Pd) da parte del costruttore Giuseppe Pasini per poter costruire sulle aree delle ex acciaierie Falck, viene rivelato da fonte quanto mai accreditata che una delle principali ditte della cupola, che partecipava alla turbativa delle gare di appalto per gli ospedali lombardi, per Expo 2015 e per la Città della Salute e della ricerca di Sesto San Giovanni, realizzò a suo tempo i capannoni all’interno della piccola area dismessa Falck Concordia tra viale Italia e viale Edison a Sesto San Giovanni.

Come noto, a maggio 2014 i magistrati milanesi hanno fatto scattare avvisi di garanzia e arresti a carico dei “sodali” del Circolo Culturale Tommaso Moro in via Andrea Doria, Milano Continua a leggere

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BUON COMPLEANNO AL LIBRO IL SISTEMA SESTO (TERMIDORO ED.)

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  • BUON COMPLEANNO AL LIBRO IL SISTEMA SESTO (TERMIDORO ED.)
    Milagna news – Nei primi giorni luglio 2014 , il libro “Il Sistema Sesto Storie di tangenti nell’ex Stalingrado d’ Italia ” (Termidoro ed.) compie un anno. Dodici mesi! Eppure non li dimostra. Sembra nato ieri. O meglio, invece che dopo gli arresti e gli avvisi di garanzia del luglio 2011 (il volume è stato scritto tra l’ottobre 2012 e il giugno 2013) a carico di amministratori, politici e professionisti sestesi, potrebbe tranquillamente essere stato pubblicato a maggio 2014 senza essere tacciato di raccontare eventi di un’altra epoca, fuori moda. Come noto, nel maggio 2014 è diventata cronaca giudiziaria, grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalla Procura di Milano, l’attività di un sodalizio di politici, spiccia faccende e pubblici ufficiali finalizzata a garantire a imprese amiche l’esecuzione di opere pubbliche riguardanti il Mo.Se. di Venezia e i manufatti Expo a Milano (solo per citare le più note). Il fine precipuo del gruppo riunito in nobile associazione (Associazione Tommaso Moro) sarebbe stato, secondo i pm, di generare tangenti. Detto in altre parole, rispetto al Sistema Sesto di due anni fa il malaffare e le ruberie della primavera-estate 2014 cambiano riguardo ai luoghi e le persone ma, per stare in metafora, i modelli e i tagli restano uguali.Non per nulla per gli autori Orazio La Corte e Giuseppe Fabbri del “Sistema Sesto” significava Sistema Italia: costituiva cioè un intreccio di interessi politico-imprenditoriali complici nello sfruttamento dei beni comuni per fini privati o politici riscontrabile in tante altre realtà piccole, medie e grandi della Lombardia e della penisola. Ma non solo. Nel sistema Sesto emergeva con forte evidenza il doppio fondo economico delle “larghe intese” che dal dicembre 2012 guidano il paese.
    La convergenza di interessi economici legati al cemento e alle grandi opere tra cooperative rosse e imprese cielline è evidenziata in varie parti del libro. A cominciare dalla vicenda della Città della Salute e della ricerca che dovrebbe sorgere sulle aree ex-Falck a Sesto San Giovanni.

    Questa struttura di 205 mila metri quadrati si piazzerà al posto di metà di un parco promesso ai cittadini da decenni, ma trasformato in “standard di qualità” per consentire la valorizzazione “etica” di una colossale operazione speculativa su quelle aree dismesse. Ormai, però, appare incontestabile che si tratta di uno spreco di denaro (costerà 450 milioni di euro) e di un puro ombrello al lucro col mattone, dietro al quale, come le più recenti indagini dei magistrati parrebbero copiosamente rivelare, ci stanno mazzette orientate in direzioni bipartisan. Proprio come già ventilato nel libro e dagli autori nelle diverse sedi della sua presentazione.

    Senza dire che, per così dire, lo spettacolo goes on. I protagonisti del romanzo Il Sistema Sesto restano alla ribalta: volenti o nolenti. Massimo Ponzoni, 42 anni, ex assessore regionale Pdl, ex segretario fino all’arresto nel gennaio 2012 dell’ufficio di presidenza della Regione Lombardia di Roberto Formigoni, è stato condannato (18 aprile 2014) a 10 anni e sei mesi con varie accuse: dalla concussione alla bancarotta, dall’abuso d’ufficio alla rivelazione di segreto d’ufficio, dal peculato all’appropriazione indebita. Ponzoni non c’entra nulla col Sistema Sesto. Il suo nome però compare nel libro insieme agli altri componenti leghisti e pidiellini di quell’Ufficio di presidenza, che fu quasi azzerato dagli avvisi di garanzia. Resterà indenne al suo posto solo Carlo Spreafico del Partito Democratico, che però, per non distinguersi troppo, di lì a qualche mese segnerà, con Penati sotto inchiesta, “il goal della bandiera”.

    Appena poche settimana fa la Procura di Milano ha invece fatto arrestare, per corruzione e truffa, Antonino Princiotta, ex segretario sestese passato alla Provincia di Milano al seguito di Penati (2004) e, successivamente, diventato segretario generale della Provincia di Novara. Dai magistrati monzesi Princiotta è stato rinviato a processo per una presunta tangente ricevuta dall’imprenditore Piero Di Caterina, uomo e finanziatore di Penati a Sesto San Giovanni trasformatosi nel 2012 in denunciatore del medesimo insieme al costruttore Giuseppe Pasini. A Novara, l’indagine a carico di Princiotta riguarda le attività dell’impianto di trattamento rifiuti gestito dalla società Ecofly srl risultato, secondo i pm, un centro di «ripulitura solo formale» dei medesimi in quanto privo della certificazione necessaria e dei requisiti tecnici relativi. Nella vicenda Princiotta avrebbe ricevuto del denaro. E’ stato condotto nel carcere di San Vittore.

    E a proposito di rifiuti, in Il Sistema Sesto si parla anche di bonifiche: quelle delle aree Falck, ma anche di Milano-S. Giulia e della Sisas di Pioltello-Rodano. Ebbene, uno dei protagonisti di queste bonifiche, l’ingegnere ambientale Claudio Tedesi, nel gennaio 2014 è stato arrestato insieme ad altri cinque in relazione all’ultima di quelle tre aree. Secondo i pm, prima dello smaltimento, i rifiuti Sisas sarebbero stati declassificati, a quanto pare impropriamente, “da pericolosi a non pericolosi”. La Sisas, per capirci, era parte del cosiddetto «Polo chimico di Pioltello-Rodano» (periferia est di Milano), occupava 330 mila metri quadrati e, dopo la dismissione, conteneva discariche con circa 280.000 tonnellate di scarti industriali, di cui 50.000 tonnellate rappresentate dal micidiale nerofumo.

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Tutti a Sesto San Giovanni , anche Piero Gnudi, e’ passato da Sesto .

ILVA 2

Piero Gnudi è il nuovo commissario straordinariodell’ ILVA di Taranto. La decisione annunciata dalla Presidenza del Consiglio. Sostituisce Enico Bondi a un anno dalla nomina. Vincono i Riva e vincono gli industriali. E perdono l’Ilva e la città di Taranto. È questo il primo giudizio che si può trarre dalla decisione del governo di Matteo Renzi che ha sostituito il commissario straordinario dell’acciaieria pugliese, Enrico Bondi, con il nuovo nominato Piero Gnudi.

IL FILO ROSSO CHE LEGA GNUDI A SESTO SAN GIOVANNI .
Sesto Immobiliare, lo stesso giorno dell’esplosione mediatica del Sistema Sesto, per dare più peso alla società, nomina presidente Piero Gnudi, che rimarrà in carica fino al 1° dicembre 2011, quando rinuncerà perché nominato ministro dal presidente del Consiglio Mario Monti. Vice presidente è invece Mario Resca.

Nessuno stupore, quindi, che Sesto si proponga come un interessante terreno di pascolo per affari immobiliari nell’interesse di raider e speculatori, sviluppatori pompati dalle banche, imprenditori e professionisti dei più diversi settori, prossimi all’entourage del potere che ci provano anche col mattone, archistar dispensatori di idee al servizio di colossali colate di cemento, peraltro condite di tangenti e trucchi. Continua a leggere

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E’ deceduto Diego Cotti, uno dei più importanti testimoni del processo sul SISTEMA SESTO

Diego Cotti

Nella notte di venerdì 30 maggio 2014, dopo una lunga malattia è deceduto Diego Cotti, uno dei più importanti testimoni del processo sul SISTEMA SESTO. Imprenditore edile sestese, fondatore della AINM Associazione imprenditori NordMilano. Aveva 54 anni, malato da tempo, ha perso la sua battaglia nell’ospedale Multi Medica, dove era stato ricoverato.
Diego Cotti è considerato un teste importante perché all’epoca dei fatti rivestiva il ruolo di capogruppo in consiglio comunale della lista civica Sesto per Penati.

Questo è un articolopubblicato in esclusiva su Panorama del 3 agosto 2011.
«Noi ti garantiamo un iter burocratico snello, non ti facciamo perdere tempo… Però tu ci devi dare i soldi…». Comincia così il lungo racconto per l’acquisizione dell’area Falck di Diego Cotti, Continua a leggere

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Città della salute: il mega appalto era tutto in mano alla «cupola»

EX AREA FALCK

L’ inchiesta è stata resa pubblica alcune settimane fa, questo sito non è un giornale on line , quindi prima di pubblicare qualcosa su questo argomento volevamo approfondire tutta la documentazione.
Oggi è uscito questo articolo che abbiamo deciso di pubblicarlo .

Articolo pubblicato il 22 maggio 2014 sul Corriere della Sera di Giuseppe Guastella .
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_maggio_22/citta-salute-mega-appalto-era-tutto-mano-cupola-9ebed438-e183-11e3-8be9-3eb4fd26c19b.shtml

L’ex direttore di Infrastrutture Lombarde Rognoni, arrestato a marzo, è finito anche nel procedimento che ha sconvolto Expo.
Non ci sarebbe stato praticamente nulla di legale nel mega appalto della Città della salute di Sesto San Giovanni se non fossero arrivati gli arresti: i lavori sarebbero stati pilotati verso imprese legate alla cupola politico-affaristica che, in caso di problemi con l’ente pubblico, se la sarebbero dovuta vedere con avvocati compiacenti scelti illegalmente, ma pagati profumatamente dall’erario. Le carte delle due inchieste che in poche settimane hanno sconvolto l’Expo, lette insieme, svelano un’azione illegale globale per mettere le mani su 350 milioni di euro. Due indagini che hanno marciato parallele, ma che quando si sono incrociate Continua a leggere

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Il “Sistema Sesto” si è trasferito a Novara?

novara_notte , la cupola

http://www.lospiffero.com/cantina/ombre-sotto-la-cupola-di-san-gaudenzio-16337.html

Ombre sotto la cupola di San Gaudenzio

Pubblicato Venerdì 09 Maggio 2014, ore 17,30 su Lo Spiffero

Il “Sistema Sesto” si è trasferito a Novara? L’arresto del segretario della Provincia scoperchia la fitta rete tra politica, boiardi pubblici e imprenditoria. Tutto ruota attorno al gruppo Gavio. Fatti che lambiscono Sozzani, sua moglie e la segretaria del Comune.

Il “Sistema Sesto”, quello di Filippo Penati e i suoi sodali, è morto stroncato dalle inchieste e risorto non troppo lontano: sotto la cupola di San Gaudenzio, in quella Novara che mai arrivata al suo modello meneghino “da bere” sembra aver comunque attovagliato più d’uno per mangiare?  Incrociando nomi dei soliti noti e di altrettante società ed enti s’incappa in una serie di coincidenze che fanno traballare la tesi secondo la quale l’arresto di Antonio Princiotta, segretario generale della Provincia di Novara, ma prima ancora braccio destro di Penati in quella di Milano, sia un caso isolato, la classica mela marcia che chissà come è finita nella cassetta di frutti lindi e intonsi. Persone, società , ma anche luoghi che disegnano una carta geografica in cui le strade degli affari si incrociano e offrono pure accoglienti punti di ristoro per coloro che le percorrono con consuetudine, salvo incappare in qualche posto di blocco della Giustizia.

Milano, Sesto San Giovanni, Genova, Novara, Tortona: punti che disegnano una figura geometrica sghimbescia Continua a leggere

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Arrestato Antonino Princiotta, attualmente già sotto processo a Monza sul così detto Sistema Sesto

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Nei giorni scorsi la Procura di Milano ha fatto arrestare Antonino Princiotta, ex segretario della Provincia di Milano con Penati e attualmente, segretario generale della Provincia di Novara, per corruzione e truffa. Princiotta è sotto processo anche a Monza sul così detto Sistema Sesto.

L’ indagine è condotta dal pm di Milano Alessandra Dolci, supportata dai carabinieri del Nucleo Operativo ecologico di Milano, in collaborazione col Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Treviso e dai Noe di Ancona e Pescara, e in collaborazione con i militari dei Comandi Provinciali di Milano, Como, Varese, Novara, Ancona e Chieti che hanno eseguito le quattro ordinanze di custodia cautelare a carico del segretario generale della Provincia di Novara e di tre imprenditori lombardi operanti nel settore del trattamento dei rifiuti, per le ipotesi di reato di corruzione e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Oltre al segretario generale, le altre persone raggiunte dall’ordinanza di arresto sono Carlo Giomini, amministratore delegato della Ecofly srl e presidente del cda della Markab Group spa, Francesco Cirrincione, all’epoca dei fatti amministratore delegato della Markab Group, e Andrea Antonio Boffi, dipendente della Markab Group.
L’indagine è nata sulle attività dell’impianto di trattamento gestito dalla società Ecofly srl, che è risultato essere di fatto un centro di «ripulitura solo formale» dei rifiuti fatto con macchinari per il trattamento di rifiuti special, in quanto carente delle necessarie certificazioni. Le indagini effettuate hanno quindi permesso di appurare come gli indagati, corrompendo il Segretario Generale dell’ente locale con la somma di 60.000 euro, avessero ottenuto tale certificazione, nonostante il macchinario risultasse privo dei requisiti tecnici. L’operazione ha portato al sequestro per equivalente delle quote societarie di tre aziende e di due impianti di trattamento rifiuti per un valore pari al finanziamento elargito. Antonino Princiotta è stato condotto nel carcere di San Vittore, mentre gli altri sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari.
Il filo rosso che lega al libro IL SISTEMA SESTO

Antonino Princiotta è uno dei maggiori personaggi del libro, in quanto definito uno dei “pretoriani” di Penati
“…secondo i pm, Continua a leggere

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Sulla serata di presentazione del libro a Bagnone

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Una serata così, come più o meno suonava una volta una canzone domenicale, non la potremo dimenticare: una serata come quella di Bagnone, provincia di Massa-Carrara, ospiti di bagnonesi interessati al Sistema Sesto, che significa utilizzo tangentizio delle aree dismesse, assessori e funzionari corrotti e concussi, imprenditori vittime e complici di un Pci-Pd che, stampellato da Rifo e altri dell’ultra sinistra, ha traghettato una città leader nell’industria alla straordinaria metamorfosi di città dormitorio e sentina di illegalità. Un interesse, crediamo, derivato dalla consapevolezza e dall’evidenza che la vicenda sestese è metafora di questo nostro paese massacrato da politici corrotti, funzionari pubblici infedeli, minoranze complici e imprenditori del mattone intrallazzati.

C’è voglia di cambiare anche nella piccola Bagnone. E noi li ringraziamo tutti.

Anche se un po’ d’amaro tra tanto idillio ci è rimasto in seguito alla notizia riferitaci alla fine del dibattito che nelle prime file, tra il pubblico, una trentina di persone, c’era un uomo di Gianpaolo Salami a registrare ogni parola. Il dibattito, infatti, ci verrà poi riferito, è stato smorto proprio a causa di quella inibitoria presenza. Continua a leggere

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Serata di presentazione del libro a Bagnone ( Massa Carrara )

CARTOLINA JPEG P A BAGNONE

Questo è quanto scritto nel libro
“In sede di acquisizione di tale documentazione, relativa ai pagamenti effettuati al Gruppo Aesse srl e a Fingest srl, Pasini Giuseppe ha ribadito che fattor comune alle fatture emesse da tali società è che non venne dalle stesse erogata alcuna prestazione a fronte dei pagamenti medesimi. 83 Un ulteriore obiettivo riscontro ai rapporti tra i Pasini e Francesco Agnello è successivo alla richiesta di applicazione di misure cautelari e si riferisce ad una conversazione telefonica intercettata a seguito delle perquisizioni domiciliari e alla risonanza mediatica che ad esse è conseguita. Si tratta della conversazione84 tra Francesco Agnello e Gian Paolo Salami, nel corso della quale i due, commentando le inchieste in corso, si rassicurano vicendevolmente in ordine al fatto che la movimentazione dei quattrini ricevuti all’epoca da Pasini ha una giustificazione documentale; conversazione, la cui valenza indiziaria è palese e della quale si ritiene pertanto utile riportare gli stralci più significativi: Agnello dice: “ infatti, gli ho detto a Fabio stamattina se mi manda per mail i contratti che me li rileggo, perché alcune cose non me le ricordo ma di una cosa sono certo, noi di soldi a questi, né in Italia né all’estero non ne abbian dati (…) ma Fabio ha accertato quanto noi abbiamo guadagnato dal rapporto con PASINI in quegli anni?” Paolo dice : “c’era questo contratto di 1 milione e mezzo di euro” Francesco dice: “poi c’era il contratto di intermediazione, vero? Credo che quello era 700 e questo 1 milione e mezzo, credo” (…) “siccome dalle nostre società non ci sono uscite anomale. Perché poi anche quello che tu dicevi ah ma i soldi che hai prelevato tu … io li ho prelevati facendo assegni a me stesso versandoli sul mio conto, non è che ho fatto prelevamenti in contanti (..) io dalla mia società non posso prelevare? (…) io credo che cercassero connessioni con l’estero perché il giornale parla stamattina di transazioni estero su estero .. siccome Pasini forse gliele faceva chissà … quando Pasini diceva che suo figlio partiva sempre, non te lo ricordi?” Paolo dice: “(…) io so che noi li abbiam messi nell’Annunziata per fortuna” Francesco dice” sì, forse non tutti, una parte … e dopo abbiam comprato le barche .. l’importante è che ci sia la tracciabilità dei quattrini e c’è credo”….

Ecco perchè mi hanno invitato a presentarlo a Bagnone
http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2011/10/08/news/dal-sistema-sesto-a-bagnone-1.2731185

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30/04/2014 · 19:18

SENTENZA DI CONDANNA DI SALVATORE CASTELLANETA

27, i palazzi di via Pace
Condannato Salvatore Castellaneta. Il 10 dicembre 2013 l’avvocato di Fasano Salvatore Castellaneta, è stato condannato ad un anno di reclusione con rito abbreviato, pena sospesa, nel processo sulle escort portate nelle residenze di Silvio Berlusconi. condannato per induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. E’ stato inoltre assolto dal reato di associazione per delinquere in concorso con Gianpi Tarantini e altri due imputati (che saranno processati con rito ordinario).
Le motivazioni della sentenza. Oggi sono state pubblicate le motivazioni della sentenza, il gup del Tribunale di Bari Ambrogio Marrone. Dagli atti del processo sulle escort portate da Tarantini nelle case di Berlusconi emerge «uno sconcertante quadro della vita privata di vari soggetti coinvolti nella vicenda, dalle ragazze sino all’allora presidente del Consiglio».
Nelle 187 pagine delle motivazioni il gup ricostruisce i 21 episodi contestati dal settembre 2008 al maggio 2009, in cui vengono citate le 26 ragazze “reclutate” per gli incontri, tra cui Manuela Arcuri e Sara Tommasi.
Il giudice riporta stralci di intercettazioni, verbali di interrogatorio e dettagli delle spese sostenute da Tarantini per ricostruire quelle che lui stesso definisce le “boccaccesche nottate” Continua a leggere

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Processo a Monza, sostituito un giudice. Si riparte da zero?

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Processo a Monza, sostituito un giudice. Si riparte da zero?
Il rischio, adesso, è che il processo sia azzerato. Perché nel collegio dovrà essere sostituito un giudice. Il giorno 9 aprile 2014 si sarebbe dovuto svolgere l’ udienza a Monza del processo
” SISTEMA SESTO “. L’ udienza è stata rinviata a causa dell’ impossibilità di partecipazione da parte di un giudice del collegio giudicante per problemi di salute. Questo giudice non partecipava più da diverse udienze e sostituita provvisoriamente da un giudice onorario.
Il presidente del consiglio giudicante il dottor Airò ha deciso la sostituzione con un nuovo giudice .

Questo potrebbe azzerare completamente il processo e ripartire tutto da capo .
Prima della prossima udienza convocata per il 30 aprile 2014, i legali di ognuno degli imputati dovranno comunicare se dare il proprio consenso per sola “lettura degli atti” già discussi nelle precedente udienze da parte del nuovo giudice. Nel caso un solo avvocato di opponesse , il processo ripartirebbe da capo e dovrebbero tornare in aula , tutti i testimoni già sentiti precedentemente.

Si andrà in prescrizione ? Vedremo se qualche avvocato vorrà affossare il processo .
Nel nostro sistema giudiziario ci sono i tre gradi di giudizio (Tribunale, Appello, Cassazione), e poi il fatto e la possibilità che il giudizio di nullità della Cassazione in una parte del processo possa comportare il rifacimento dell’intero processo a partire dal grado in cui la nullità è stata verificata (come esempio si cita il processo a Sofri, ripetuto 15 volte).
Questo aiuterebbe ad far andare tutto in prescrizione entro il 2017 .
Marco Travaglio riassume la rappresentazione della giustizia attraverso questa metafora «una macchina per far circolare tonnellate di carte, dossier, faldoni, fotocopie, perizie, notifiche, da un posto all’altro..». Mentre Gherardo Colombo pm del pool Mani Pulite, quando lasciò la magistratura, non credeva proprio più in quella macchina lenta e modellata dal potere politico a propria tutela «La giustizia, ormai, è una macchina per tritare l’acqua», sentenzia .

IL FILO ROSSO che lega la notizia a una frase del libro Nessuna illusione quindi: anche le indagini che hanno al centro i presunti o confermati reati del Sistema Sesto viaggiano spedite verso lo stesso nebbioso destino”.

Tratto dal libro
È vero che la giustizia è sola, oggi, a far da argine all’arroganza della politica Continua a leggere

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IL MAZZETTIFICIO LOMBARDO , CITTA’ DELLA SALUTE

PAGODA FOTO DA PONTE BUONAROTI
SISTEMA SESTO SISTEMA ITALIA .  Articolo del Fatto Quotidiano sulla Città della SaluteCittà della Salute, l’ultimo affare di Rognoni I soliti noti dietro l’appalto per la bonifica.
A Milano la gara, bandita a luglio 2013 e ritirata a gennaio 2014 dopo l’inchiesta sulla discarica di Pioltello, vedeva in lizza società vicine a Cl, all’ex ministro La Russa e al figlio dell’ex presidente Consob.
di Davide Milosa | 1 aprile 2014
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/01/citta-della-salute-lultimo-affare-di-rognoni-i-soliti-noti-dietro-lappalto-per-la-bonifica/934391/

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POCA TRASPARENZA , DIFFICOLTA’ ECONOMICHE E DIMENTICANZE .

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Quello che è emerso dalle indagini della magistratura sul “Sistema Sesto” è solo la punta dell’iceberg, il resto è rimasto invisibile.

Nel mirino dei magistrati della Corte dei Conti i bilanci delle partecipate e  residui attivi e passivi delle casse comunali.
La magistratura contabile ha sciolto le riserve sul piano di salvataggio dell’azienda speciale Farmacie Comunali, che vedrà cambiare assetto da  Azienda Speciale Farmacie Comunali in Srl.
La scelta di questo percorso è per permettere la ricostruzione del patrimonio negativo, oggi stimato a 1,9 milioni. Corte dei Conti ha esaminato le azioni già intraprese per il salvataggio dell’azienda, il piano industriale e le prospettive al 2016, dando l’ok alla scelta di modificare la ragione giuridica.

Ma la magistratura contabile però sta indagando su tutti i conti del Comune. La Corte ha chiesto il bilancio di liquidazione al 31 febbraio 2012 dell’Agenzia Milano Metropoli Spa, partecipata al 14,42% e con perdite di 556.836 euro nel 2011 e 1.928.702 nel 2012, bilancio al 31 dicembre 2012 di Bic.

Sotto la lente dei magistrati  i rendiconti degli esercizi 2011 e 2012 del Comune .  «Con riferimento ad alcuni aspetti della gestione finanziaria del Comune – scrive il magistrato Donato Centrane – è emersa la necessità di assumere ulteriore documentazione al fine di completare l’istruttoria», per verificare il «controllo in merito alle previsioni relative al Patto di stabilità interno e alla sana gestione finanziaria». Il Comune rischia di essere sommerso dai residui. Continua a leggere

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VIDEO MAZZETTA ROSSA , FARE METROPOLI

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Fare Metropoli processo per 4, La Repubblica articolo di Sandro De Riccardis

ARCHIVIAZIONE per sette indagati, processo per finanziamento illecito per quattro. Sono le richieste del procuratore aggiunto Alfredo Robledo e del pm Antonio D’ Alessio, per i finanziamenti a “Fare Metropoli”, l’ associazione dell’ ex presidente della Provincia Filippo Penati, che resta indagato a Monza, considerata dai pm brianzoli «mero schermo» per raccogliere denaro per le elezioni 2009 e 2010. Chiesta l’ archiviazione per l’ ex presidente di Bpm, Massimo Ponzellini, l’ imprenditore Enrico Intini, l’ allora presidente della Banca di Legnano Enrico Corali, e altri quattro imprenditori, perché «non erano consapevoli di finanziare illecitamente l’ attività politica di Penati». Chiesto il processo per Carlo Angelo Parma, responsabile finanziario di “Fare Metropoli”; Pietro Rossi, rappresentante legale dell’ associazione, l’ imprenditore Roberto De Santis e l’ architetto Renato Sarno, ritenuto dai pm monzesi, «collettore delle tangenti» di Penati.

(s. d. r.)26 ottobre 2013 6 sez. MILANO

Fare Metropoli processo per 4, La Repubblica articolo di Sandro De Riccardis

ARCHIVIAZIONE per sette indagati, processo per finanziamento illecito per quattro. Sono le richieste del procuratore aggiunto Alfredo Robledo e del pm Antonio D’ Alessio, per i finanziamenti a “Fare Metropoli”, l’ associazione dell’ ex presidente della Provincia Filippo Penati, che resta indagato a Monza, considerata dai pm brianzoli «mero schermo» per raccogliere denaro per le elezioni 2009 e 2010. Chiesta l’ archiviazione per l’ ex presidente di Bpm, Massimo Ponzellini, l’ imprenditore Enrico Intini, l’ allora presidente della Banca di Legnano Enrico Corali, e altri quattro imprenditori, perché «non erano consapevoli di finanziare illecitamente l’ attività politica di Penati». Chiesto il processo per Carlo Angelo Parma, responsabile finanziario di “Fare Metropoli”; Pietro Rossi, rappresentante legale dell’ associazione, l’ imprenditore Roberto De Santis e l’ architetto Renato Sarno, ritenuto dai pm monzesi, «collettore delle tangenti» di Penati.

(s. d. r.)26 ottobre 2013 6 sez. MILANO Continua a leggere

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FILIPPO PENATI SON FURBO SON PRESCRITTO .

1 penati sorridente                     SAVIANO ROBERTO

FILIPPO PENATI PRESCRITTO
Penati dichiara sui media a maggio 2013 che non vuole la prescrizione  ma furbescamente non si presenta in aula davanti a i giudici  , scatta  allora la prescrizione. Roberto Saviano tira le orecchie a Penati , in un intervista e su facebook dichiara  «Se voleva rinunciare alla prescrizione – osserva l’autore di Gomorra – Penati avrebbe potuto farlo subito. Salvando non solo la sua dignità, ma quella di un intero partito, che dopo questa vicenda è smarrita».

Oggi 27 febbraio la Corte di Cassazione conferma la prescrizione  per Filippo Penati, l’ex presidente della Provincia di Milano finito sotto processo con l’accusa di concussione per le presunte tangenti relative alla riqualificazione delle aree Falck-Marelli dismesse nel Comune di Sesto San Giovanni. La sesta sezione penale della Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso con cui Penati chiedeva di annullare la sentenza di prescrizione pronunciata il 22 maggio 2013 dal Tribunale di Monza. Penati e’ stato condannato a pagare le spese processuali ed a versare mille euro alla Cassa delle ammende. Il sostituto pg della Suprema Corte, Giuseppe Volpe, aveva stamane, nella sua requisitoria, sollecitato il rigetto del ricorso. .

Tratto dal libro
Parliamo di Filippo Penati e altri tre legati al mondo delle cooperative emiliane coinvolti in concorso per le presunte miliardarie tangenti Continua a leggere

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