UNA FAMIGLIA A CUI PIACCIONO GLI OROLOGI DI LUSSO.

ROLEX 3

Nell’ ordinanza, scrive il giudice «Va segnalato, il regalo fatto dai coniugi Perotti al figlio del ministro Lupi…».
Nell’ inchiesta della Procura di Firenze, quattro persone sono finite in carcere o ai domiciliari: oltre a Ercole Incalza, storico dirigente del ministero dei Lavori pubblici, l’imprenditore Stefano Perotti, il presidente di Centostazioni spa (Gruppo Fs) Francesco Cavallo e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza, questi ultimi due ai domiciliari. L’operazione è condotta dai carabinieri del Ros. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Tra i lavori coinvolti, le principali nuove tratte ferroviarie italiane, in particolare l’Alta velocità, il Palazzo Italia di Expo, l’autostrada Orte-Mestre. Nell’ ordinanza, scrive il giudice «Va segnalato, il regalo fatto dai coniugi Perotti al figlio del ministro Lupi in occasione della sua laurea: trattasi di un orologio Rolex del valore di 10.350 euro che Stefano Perotti fa pervenire a Luca Lupi tramite Franco Cavallo».

Forse un’ altro orologio di lusso era arrivato anche al padre.
Tratto dal libro IL SISTEMA SESTO STORIE DI TANGENTI NELL’ EX STALINGRADO D’ ITALIA .
“Quanto a Grossi, al momento del suo arresto nell’ottobre del 2009, insieme ad altri 7, tra cui la segretaria personale e due amministratori di aziende della Green Holding, l’imprenditore ha con sé una valigetta con 50 mila euro in biglietti da 500. Una mazzetta? Nella sua villa di Inzago (Milano) la Finanza scopre in un capannone la collezione di Ferrari e tra le sue carte spunta un elenco di Rolex acquistati per 6,4 milioni di euro. Gli inquirenti sospettano siano regali ai politici, ma l’imprenditore nega: «Li ho presi solo per collezionarli, solo raramente li ho regalati e mai in cambio di favori». Sui rapporti con la politica Grossi manterrà sempre un silenzio inviolabile, anche se durante la detenzione a San Vittore riceverà la visita di diversi deputati; tra gli altri, oltre al fido Abelli, anche Maurizio Lupi e l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Scrive Paolo Colonnello sulla Stampa:

 

Un tipo generoso Giuseppe Grossi, finito in carcere la settimana scorsa per le bonifiche gonfiate dell’area Montecity-Santa Giulia. Ad ogni festa comandata partiva il giro di regali, ad amici e collaboratori, uomini politici e soci d’affari. Di solito orologi di valore che l’imprenditore milanese andava a comprare, o faceva acquistare, dal suo rivenditore di fiducia, l’orefice Carlo Verga, negozio a due passi dal Duomo. Continua a leggere

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SERRAVALLE RICHIESTO IL PAGAMENTO DI 119 MILIONI DI EURO PER DANNO ERARIALE

PENATI con cartello serravalle (2)

All’ udienza del 25 febbraio 2015, i PM dalla Corte dei Conti, Alessandro Napoli e Luigi D’Angelo hanno richiesto la condanna e il pagamento per danno erariale con un risarcimento di 119 milioni di euro a Penati e agli ex assessori della sua Giunta Provinciale, per l’ acquisto delle azioni della Serravalle dal gruppo Gavio. Il procedimento aperto un anno e mezzo fa si è chiuso con questa richiesta definitiva.
Una lunga storia, passata prima dalla Procura di Milano poi da quella di Monza e infine dalla Corte dei Conti.

La Milano-Serravalle è l’autostrada che porta da Milano a Genova, quella delle vacanze in Liguria dei lombardi, dei weekend in riviera. È nota anche come Milano Mare. È pubblica, perché Provincia e il Comune di Milano ne detenevano la maggioranza, ma anche con la presenza del gruppo Gavio che aveva una partecipazione, che tra il 2000 e il 2003, rastrellando azioni presso altri enti pubblici, non ultimo la Provincia di Genova, passa da 7,5% a 26,98.

La “malagestione” di Penati, che spende soldi del cittadino per un acquisto di dubbia necessità e ad un prezzo eccessivo, Continua a leggere

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AREA EX FALCK VULCANO, NUOVO PROCESSO PER RENATO SARNO E MARCO BERTOLI

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Il 25 febbraio 2015, su richiesta dei pm della Procura di Monza Franca Macchia e Walter Mapelli, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Claudio Tranquillo, ha rinviato a giudizio l’ex direttore generale del Comune Marco Bertoli e l’architetto Renato Sarno per un nuovo processo sul cosiddetto «Sistema ». Il nuovo processo si terrà a partire dal 14 maggio 2015. Bertoli e Sarno sono accusati di aver costretto il costruttore Edoardo Caltagirone, fratello minore e socio di Francesco Gaetano Caltagirone, nel 2009 a sostituire il suo progettista l’ architetto Portoghesi e affidare all’ architetto Sarno un nuovo progetto per un costo di 1 milione di euro (di cui 367mila effettivamente versati) per ottenere dal Comune di Sesto San Giovanni la riqualificazione edilizia dell’area ex Falck Vulcano.

Per i pm di Monza Sarno è un “uomo di sistema” e un “collettore di tangenti”. Lui nega, Continua a leggere

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Una Befana in Comune (fiaba di Fabbri-La Corte in due atti. O tre?)

BEFANA 1

1a puntata: la Befana del 2009
Prologo
Nel settembre 2007 la Direzione del Settore Urbanistica di un medio Comune lombardo impegnato nell’elaborazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) e le relative procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è affidata all’architetta Pinca Palla (che si sente però anche un pò Befana) già impegnata per la stessa Amministrazione comunale in un importante progetto di intervento su un area industriale dismessa di rilevanza nazionale.

Per redigere il PGT la professionista si avvale di un team di lavoro interamente costituito da consulenti esterni da lei precedentemente selezionati per l’istruttoria del progetto di intervento sull’area industriale dismessa di rilevanza nazionale di cui sopra. Questi consulenti nel settembre 2008 saranno assunti in Comune a seguito di un concorso pubblico presieduto dalla medesima funzionaria, pur continuando ad operare come consulenti esterni sino alla fine dell’anno 2008. Coi relativi emolumenti, ovviamente. Entreranno in servizio solo all’inizio dell’anno successivo, all’ inizio del 2009 .

Nel gennaio 2009 il PGT e la VAS vengono portati in Consiglio Comunale per l’adozione e, praticamente in simultanea con l’ adozione, e gli oramai ex consulenti di cui sopra entrano a definitivo libro paga della pubblica amministrazione. Se si entra da consulenti si può anche diventare dipendenti: ma si sa sono miracoli che accadono solo a Cenerentola, ma questa è, appunto, una fiaba. Infatti altri prodigi si avverano.

La Befana del 2009: a chi i dolci, a chi il carbone?

Ma non tutto va per il verso giusto.

L’architetta Pinca Palla ( che si sente un po’ una Befana ) sta per andare in pensione e, oltre a sistemare i suoi fedelissimi in Comune, vorrebbe lasciare loro un ulteriore bonus economico. Giusto ma in che modo? Non certo di tasca propria, ma naturalmente ci sono ci sono dei piccoli problemi da risolvere. Continua a leggere

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IL SISTEMA CONTINUA.Il Comune si dimentica di richiedere il parcheggio, l’area resta in mano al privato.

Concessionaria Ford Autovilla (2)

IL SISTEMA CONTINUA.
Leggere il libro IL SISTEMA SESTO Storie di tangenti, si scoprono cose interessanti.
Il filo rosso con il libro . Nel capitolo URBANISTICA AMBROSIANA, paragrafo V. Gli standard urbanistici e le furbate , si scrive

“….. Se si realizza un’edificazione, in cambio si dovranno cedere delle aree a standard con vincolo di destinazione a funzione pubblica, per esempio, in questo caso, un parcheggio. Ma se il Comune si dimentica di richiedere il parcheggio, l’area resta in mano al privato, probabilmente fiducioso di farne prima o poi un uso diverso e più conveniente, senza che entrino patrimonio della collettività…..”
Ma guarda che caso, il 30 dicembre 2014 in articolo di Laura Lana sul quotidiano QN IL GIORNO, l’ Amministrazione Comunale “valuta sanzioni dopo anni di dimenticanza, si riapre la partita dell’autosilos”. Come mai solo oggi ? Il Consigliere Comunale dei Verdi Orazio La Corte nel 2011, recandosi negli uffici che oggi stanno conducendo il procedimento amministrativo, segnalò all’ Amministrazione Comunale la mancata cessione dei parcheggi posti sulla concessionaria FordAutovilla spa di viale Gramsci 757. Oggi iI sindaco Monica Chittò ammette che «non risulta assolto l’obbligo di asservimento».
* Giuseppe Villa, imprenditore sestese, proprietario delle società immobiliari e che hanno realizzato la struttura è stato Assessore Comunale nella prima Giunta Penati.

L’ articolo del GIORNO

SESTO L’UFFICIO MUNICIPALE VALUTA SANZIONI DOPO ANNI DI DIMENTICANZA.
Si riapre la partita dell’autosilos. Tremila metri quadri di posteggi mai rivendicati dal Comune ai privati – SESTO SAN GIOVANNI da un lato il prolungamento della linea 1 della metropolitana, con un cantiere che ha ripreso dopo otto mesi di stop e l’inaugurazione la settimana scorsa del nuovo treno Leonardo. Dall’altro il punto di domanda, che rimane, sulla sosta e su quel parcheggio di interscambio che doveva nascere a Bettola, futuro capolinea della rossa, ma che non ha fondi a disposizione. Eppure, anche in vista delle nuove esigenze dei pendolari, l’amministrazione aveva cercato una soluzione alternativa. Con 3mila metri quadri di spazio privato a uso pubblico, dove i sestesi avrebbero potuto piazzare la propria automobile grazie a una convenzione tra operatore e municipio vicino alla fermata intermedia del Restellone. Peccato che la firma non sia mai stata ratificata davanti a un notaio e, quindi, il silos sia rimasto a uso privato in questi anni. Grazie alla grillina Serena Franciosi, che ha sollevato la questione con due interrogazioni, gli uffici comunali riprendono in mano la partita. La struttura e quella di viale Gramsci 757, utilizzata dalla concessionaria Autovilla. Alle società immobiliari – che ebbero nel 2000 la concessione edilizia per la realizzazione dell’edificio pluripiano con piano terra a uso commerciale, magazzino interrato a uso deposito e un autosilo a quattro livelli – e stato ora comunicato «l’avvio del procedimento amministrativo per accertamento di mancato utilizzo ad uso pubblico e conseguente provvedimento sanzionatorio». Responsabile dell’iter lo Sportello unico per le attività produttive insieme all’architetto Leonardo Visco Gilardi. IL CASO Due interrogazioni in Aula targate Cinque Stelle hanno acceso i riflettori GLI OPERATORI privati avranno il diritto di prendere visione del materiale e depositare memorie e documenti. Il provvedimento conclusivo, che potrebbe portare a sanzione, dovrà poi essere emana to dall’amministrazione entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione, che e stata inviata I’ll dicembre 2014. Nella delibera di Giunta di 3.017,10 metri quadrati». RISPOSTA II sindaco Monica Chittò ammette che «non risulta assolto l’obbligo di asservimento». Il rischio è impantanarsi nella burocrazia

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Riparte il procedimento della Corte dei Conti della Lombardia sulla Serravalle

MILANO SERRAVALLE

Riparte il procedimento della Corte dei Conti della Lombardia sulla Serravalle.
L’operazione Serravalle riporta Penati in aula: «Danno da 100 milioni»
Alla prima udienza del 2 aprile  2014 sui presunti danni erariali per l’ acquisto delle azioni Serravalle fatta dalla Giunta Provinciale guidata da Filippo Penati, la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Lombardia sospende il procedimento contabile, motivandolo che si deve attendendere degli esiti del processo penale in corso al Tribunale di Monza.
Il Procuratore Capo della Corte dei Conti Antonio Caruso si oppone a questa decisione facendo ricorso alla decisione di sospendere il procedimento contabile.
Il 16 settembre 2014 le sezioni riunite della Corte dei Conti, accolgono il ricorso presentato dal procuratore regionale Antonio Caruso e dai sostituti Adriano Gribaudo, Alessandro Napoli e Luigi D’Angelo, con il quale era stato impugnato il provvedimento di sospensione del processo.
Quindi il processo ripartirà con queste motivazioni “i procedimenti di responsabilità di danno erariale sono autonomi rispetto ai procedimenti penali”.
Il procedimento riguarda l’operazione di acquisto del 15% della Milano-Serravalle da parte della Giunta Provinciale di centrosinistra in carica tra il 2004 e il 2009  guidata dal Presidente Filippo Penati, e di otto membri della giunta provinciale e dell’ex segretario generale Antonino Princiotta, dal Gruppo Gavio, pagando 8,9 euro per ogni azione, a fronte del prezzo di acquisto delle azioni da parte del Gruppo Gavio, che le acquistò poco tempo prima al costo di 2,9 euro per azione. La Provincia pagò al gruppo piemontese 238 milioni di euro per il 15 per cento delle azioni, mettendo tra l’altro a garanzia del pagamento l’intero pacchetto di sua proprietà dell’autostrada. Gavio ottenne così una colossale plusvalenza da 179 milioni, e i magistrati di Monza ipotizzarono che parte di quella cifra fosse stata retrocessa a Penati e ad altri politici.
Secondo la Procura della Corte dei Conti questo acquisto ha provocato un danno erariale complessivo di oltre 100 milioni di euro.
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SISTEMA SESTO , chi è Pasqualino Di Leva ?

pasqualino di leva

Pasqualino Di Leva è uno dei maggiori personaggi del SISTEMA SESTO ? Nel libro viene così definito “Pasqualino, ‘o guaglione”
“Pasqualino Di Leva, figura chiave della Sesto San Giovanni dell’ultimo trentennio, assessore e vicesindaco a partire dal 1985 con Fiorenza Bassoli, ritorna in auge (2002-2011) con Giorgio Oldrini, dal quale ottiene una delega amplissima: società ed enti partecipati dal Comune, commercio, cimiteri, bilancio ed edilizia privata. Si dimette il 21 luglio 2011 investito dalle indagini sul Sistema Sesto. Patteggia una pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione con la condizionale e 100 mila euro di restituzione per corruzione Continua a leggere

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Sistema Sesto: la Corte dei Conti cita in giudizio Di Leva e Sostaro

CORTE DEI CONTI

In questi giorni, il Procuratore della Corte dei Conti Antonio Caruso, e il Sostituto Procuratore Fabrizio Cerioni, vogliono processare I’ex assessore all’edilizia privata di Sesto San Giovanni Pasqualino Di Leva e l’ ex responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia dello stesso Comune, Nicoletta Sostaro. Secondo il Procuratore e il sostituto, il danno erariale alle casse comunali sestesi ammonta (danno da disservizio ed all’immagine) a oltre 892mila euro, di cui 456mila a carico dell’ex assessore Di Leva e 436mila a carico della Sostaro, con queste motivazioni: “hanno gestito per più di un decennio un settore cardine del Comune, quale quello dell’Edilizia privata, creando un “sistema” attraverso il quale chi voleva ottenere l’approvazione di progetti edilizi (anche molto complessi ed economicamente rilevanti, come quelli riguardanti la riconversioni delle ex aree industriali) non aveva altra scelta che versare “tangenti”, talvolta direttamente, più spesso attraverso un complesso sistema di false fatture”.

Per la parte penale il gup di Monza Giovanni Gerosa il 28 ottobre 2012 ha ratificato i patteggiamenti a un anno e 8 mesi per corruzione  l’ex assessore all’Edilizia Privata e al Bilancio Pasqualino Di Leva, l’architetto Marco Magni e l’ex responsabile dello sportello per l’edilizia del Comune di Sesto San Giovanni, Nicoletta Sostaro. Agli imputati sono stati confiscarti 700 mila euro, messi a disposizione dagli imputati: 500 mila da parte dell’architetto Magni e 100 mila ciascuno da Di Leva e Sostaro, pena sospesa e non menzione e senza l’interdizione dai pubblici uffici, che scatta per pene superiori ai 3 anni .
I patteggiamenti sono stati concordati con i pm di Monza Franca Macchia e Walter Mapelli, titolari dell’ inchiesta sul “SISTEMA SESTO”, che con i 700 mila euro si vedono rimborsare i costi di intercettazioni e consulenze spesi per tutta l’inchiesta.

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Dibattito sulla corruzione, nessuna parola sul SISTEMA SESTO alla Festa dell’ Unità milanese al Carroponte di Sesto San Giovanni.

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Ieri sera mercoledì 3 settembre alla Festa dell’ Unità dibattito sulla “Lotta alla corruzione, alla mafia a tutela della libera e sana concorrenza” con sei relatori: Claudio De Albertis – Presidente di Assimpredil Ance; Emidio Pagnoni – Imprenditore, iscritto al Rating di Legalità; Franco Stefanoni – Giornalista, autore del libro “Le mani su Milano”; Roberto Cornelli – Docente di criminologia – Università Milano-Bicocca e ex segretario dell’area metropolitana milanese del PD; Alessandro Lorenzano – Sindaco di San Giuliano milanese; David Gentili – Presidente commissione consiliare Antimafia del Comune di Milano.
Dibatto fra i sei relatori e tempi ristretti che non ha permesso nessun intervento dal pubblico, nessuna parola dei relatori sul SISTEMA SESTO.

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INTERVISTA A DIEGO COTTI NOVEMBRE 2006

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Intervista di   Giuseppe Fabbri a Diego Cotti fatta a novembre 2006 , e mai pubblicata sul periodico Città Nostra dove scriveva Giuseppe Fabbri.

Caro Diego Cotti, una figura dello Sdi, abbastanza eminente, mi ha detto che studiavi da sindaco…

Troppo onore

Però la politica è un aspetto della tua personalità. Chi è Diego Cotti? Si dice che sei di Cl ma hai sostenuto Penati perché ti conveniva di più…

In realtà, come sempre avviene di quello che si dice in giro, solo qualche cosa corrisponde al vero. Io sono stato comunque dall’inizio con la Compagnia delle Opere dalla sua costituzione. Ho perseguito questa attività stando nell’alveo dell’associazionismo dell’area, ma proprio per l’impegno sociale e di sviluppo economico; non mi potrei classificare, ma non perché mi vergogni. Comunque non sono di quella estrazione…

Sappiamo che ha sostenuto la nascita di un paio di circoli della Margherita…

Ho partecipato come attività per far sì che una serie di amici che volevano palesare o condividere per passati politici o interesse, ma solo a livello di amicizia o per conoscenze territoriali, a dare il via a delle iniziative sulla Margherita, perché era un po’ la collocazione che ci trovava come spazi di riferimento all’interno di un’area. Miei conoscenti, altri imprenditori, professionisti, quelli che avevo conosciuto all’epoca della Lista Civica per Penati… Continua a leggere

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UN ALTRO IMPUTATO ECCELLENTE È PASSATO PER SESTO SAN GIOVANNI A FARE AFFARI

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UN ALTRO IMPUTATO ECCELLENTE È PASSATO PER SESTO SAN GIOVANNI A FARE AFFARI. OGGI È IN CARCERE PER ASSOCIAZIONE IN TURBATIVA D’ASTA PUBBLICA E ALTRI REATI PER EXPO 2015 E PER LA CITTÀ DELLA SALUTE E DELLA RICERCA DI SESTO SAN GIOVANNI.

Al funerale di Diego Cotti, costruttore, massimo promotore dell’Associazione Imprenditori Nord Milano (AinordMilano), testimone nelle indagini sulle presunte tangenti girate a Penati ((Pd) da parte del costruttore Giuseppe Pasini per poter costruire sulle aree delle ex acciaierie Falck, viene rivelato da fonte quanto mai accreditata che una delle principali ditte della cupola, che partecipava alla turbativa delle gare di appalto per gli ospedali lombardi, per Expo 2015 e per la Città della Salute e della ricerca di Sesto San Giovanni, realizzò a suo tempo i capannoni all’interno della piccola area dismessa Falck Concordia tra viale Italia e viale Edison a Sesto San Giovanni.

Come noto, a maggio 2014 i magistrati milanesi hanno fatto scattare avvisi di garanzia e arresti a carico dei “sodali” del Circolo Culturale Tommaso Moro in via Andrea Doria, Milano Continua a leggere

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Il Consiglio di Stato ha negato sospensiva, il Co.Re deve pagare 8 milioni

Inceneritore Sesto
Nell’ articolo pubblicato precedentemente avevamo scritto che il ricorso de Co.Re al TAR era stato respinto ,  il Co.Re (Consorzio recupero energetici) di Sesto San Giovanni gestore dell’inceneritore di via Manin , era stato condannato a pagare alll’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas di recupero , una parte degli incentivi percepiti negli anni 2001-2010 per la produzione di energia elettrica in base al regime CIP 6/92.
In attesa  della discussione nel merito, il  CoRe ha chiesto al Consiglio di Stato di sospendere il pagamento degli 8 milioni di euro, in attesa della sentenza definitiva. Il Consiglio di Stato ha negato sospensiva . Il Co.Re spa di proprietà dei  Comuni  di :  Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cormano, Segrate e Pioltello, dovrà pagare subito quanto stabilito dal TAR.
Il presidente del Co.Re, Marco Cipriano ha dichiarato « Auspichiamo che la sentenza di merito possa finalmente accogliere le nostre ragioni e ricordiamo che i contributi Cip6 sono stati utilizzati da Core nell’interesse pubblico, sia in termini di riduzione dei costi dell’attività di smaltimento, che in termini di riduzione della relativa tariffa per i cittadini. Prendiamo atto dell’ordinanza del Consiglio di Stato – ha commentato l’amministratore unico di Co.Re . Nonostante l’esito cautelare negativo, il ricorso non sarà abbandonato e il pagamento sarà effettuato con riserva».
Il Co.Re, attende la sentenza definitiva .

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BUON COMPLEANNO AL LIBRO IL SISTEMA SESTO (TERMIDORO ED.)

Promozione libro 1

  • BUON COMPLEANNO AL LIBRO IL SISTEMA SESTO (TERMIDORO ED.)
    Milagna news – Nei primi giorni luglio 2014 , il libro “Il Sistema Sesto Storie di tangenti nell’ex Stalingrado d’ Italia ” (Termidoro ed.) compie un anno. Dodici mesi! Eppure non li dimostra. Sembra nato ieri. O meglio, invece che dopo gli arresti e gli avvisi di garanzia del luglio 2011 (il volume è stato scritto tra l’ottobre 2012 e il giugno 2013) a carico di amministratori, politici e professionisti sestesi, potrebbe tranquillamente essere stato pubblicato a maggio 2014 senza essere tacciato di raccontare eventi di un’altra epoca, fuori moda. Come noto, nel maggio 2014 è diventata cronaca giudiziaria, grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalla Procura di Milano, l’attività di un sodalizio di politici, spiccia faccende e pubblici ufficiali finalizzata a garantire a imprese amiche l’esecuzione di opere pubbliche riguardanti il Mo.Se. di Venezia e i manufatti Expo a Milano (solo per citare le più note). Il fine precipuo del gruppo riunito in nobile associazione (Associazione Tommaso Moro) sarebbe stato, secondo i pm, di generare tangenti. Detto in altre parole, rispetto al Sistema Sesto di due anni fa il malaffare e le ruberie della primavera-estate 2014 cambiano riguardo ai luoghi e le persone ma, per stare in metafora, i modelli e i tagli restano uguali.Non per nulla per gli autori Orazio La Corte e Giuseppe Fabbri del “Sistema Sesto” significava Sistema Italia: costituiva cioè un intreccio di interessi politico-imprenditoriali complici nello sfruttamento dei beni comuni per fini privati o politici riscontrabile in tante altre realtà piccole, medie e grandi della Lombardia e della penisola. Ma non solo. Nel sistema Sesto emergeva con forte evidenza il doppio fondo economico delle “larghe intese” che dal dicembre 2012 guidano il paese.
    La convergenza di interessi economici legati al cemento e alle grandi opere tra cooperative rosse e imprese cielline è evidenziata in varie parti del libro. A cominciare dalla vicenda della Città della Salute e della ricerca che dovrebbe sorgere sulle aree ex-Falck a Sesto San Giovanni.

    Questa struttura di 205 mila metri quadrati si piazzerà al posto di metà di un parco promesso ai cittadini da decenni, ma trasformato in “standard di qualità” per consentire la valorizzazione “etica” di una colossale operazione speculativa su quelle aree dismesse. Ormai, però, appare incontestabile che si tratta di uno spreco di denaro (costerà 450 milioni di euro) e di un puro ombrello al lucro col mattone, dietro al quale, come le più recenti indagini dei magistrati parrebbero copiosamente rivelare, ci stanno mazzette orientate in direzioni bipartisan. Proprio come già ventilato nel libro e dagli autori nelle diverse sedi della sua presentazione.

    Senza dire che, per così dire, lo spettacolo goes on. I protagonisti del romanzo Il Sistema Sesto restano alla ribalta: volenti o nolenti. Massimo Ponzoni, 42 anni, ex assessore regionale Pdl, ex segretario fino all’arresto nel gennaio 2012 dell’ufficio di presidenza della Regione Lombardia di Roberto Formigoni, è stato condannato (18 aprile 2014) a 10 anni e sei mesi con varie accuse: dalla concussione alla bancarotta, dall’abuso d’ufficio alla rivelazione di segreto d’ufficio, dal peculato all’appropriazione indebita. Ponzoni non c’entra nulla col Sistema Sesto. Il suo nome però compare nel libro insieme agli altri componenti leghisti e pidiellini di quell’Ufficio di presidenza, che fu quasi azzerato dagli avvisi di garanzia. Resterà indenne al suo posto solo Carlo Spreafico del Partito Democratico, che però, per non distinguersi troppo, di lì a qualche mese segnerà, con Penati sotto inchiesta, “il goal della bandiera”.

    Appena poche settimana fa la Procura di Milano ha invece fatto arrestare, per corruzione e truffa, Antonino Princiotta, ex segretario sestese passato alla Provincia di Milano al seguito di Penati (2004) e, successivamente, diventato segretario generale della Provincia di Novara. Dai magistrati monzesi Princiotta è stato rinviato a processo per una presunta tangente ricevuta dall’imprenditore Piero Di Caterina, uomo e finanziatore di Penati a Sesto San Giovanni trasformatosi nel 2012 in denunciatore del medesimo insieme al costruttore Giuseppe Pasini. A Novara, l’indagine a carico di Princiotta riguarda le attività dell’impianto di trattamento rifiuti gestito dalla società Ecofly srl risultato, secondo i pm, un centro di «ripulitura solo formale» dei medesimi in quanto privo della certificazione necessaria e dei requisiti tecnici relativi. Nella vicenda Princiotta avrebbe ricevuto del denaro. E’ stato condotto nel carcere di San Vittore.

    E a proposito di rifiuti, in Il Sistema Sesto si parla anche di bonifiche: quelle delle aree Falck, ma anche di Milano-S. Giulia e della Sisas di Pioltello-Rodano. Ebbene, uno dei protagonisti di queste bonifiche, l’ingegnere ambientale Claudio Tedesi, nel gennaio 2014 è stato arrestato insieme ad altri cinque in relazione all’ultima di quelle tre aree. Secondo i pm, prima dello smaltimento, i rifiuti Sisas sarebbero stati declassificati, a quanto pare impropriamente, “da pericolosi a non pericolosi”. La Sisas, per capirci, era parte del cosiddetto «Polo chimico di Pioltello-Rodano» (periferia est di Milano), occupava 330 mila metri quadrati e, dopo la dismissione, conteneva discariche con circa 280.000 tonnellate di scarti industriali, di cui 50.000 tonnellate rappresentate dal micidiale nerofumo.

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Tutti a Sesto San Giovanni , anche Piero Gnudi, e’ passato da Sesto .

ILVA 2

Piero Gnudi è il nuovo commissario straordinariodell’ ILVA di Taranto. La decisione annunciata dalla Presidenza del Consiglio. Sostituisce Enico Bondi a un anno dalla nomina. Vincono i Riva e vincono gli industriali. E perdono l’Ilva e la città di Taranto. È questo il primo giudizio che si può trarre dalla decisione del governo di Matteo Renzi che ha sostituito il commissario straordinario dell’acciaieria pugliese, Enrico Bondi, con il nuovo nominato Piero Gnudi.

IL FILO ROSSO CHE LEGA GNUDI A SESTO SAN GIOVANNI .
Sesto Immobiliare, lo stesso giorno dell’esplosione mediatica del Sistema Sesto, per dare più peso alla società, nomina presidente Piero Gnudi, che rimarrà in carica fino al 1° dicembre 2011, quando rinuncerà perché nominato ministro dal presidente del Consiglio Mario Monti. Vice presidente è invece Mario Resca.

Nessuno stupore, quindi, che Sesto si proponga come un interessante terreno di pascolo per affari immobiliari nell’interesse di raider e speculatori, sviluppatori pompati dalle banche, imprenditori e professionisti dei più diversi settori, prossimi all’entourage del potere che ci provano anche col mattone, archistar dispensatori di idee al servizio di colossali colate di cemento, peraltro condite di tangenti e trucchi. Continua a leggere

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E’ deceduto Diego Cotti, uno dei più importanti testimoni del processo sul SISTEMA SESTO

Diego Cotti

Nella notte di venerdì 30 maggio 2014, dopo una lunga malattia è deceduto Diego Cotti, uno dei più importanti testimoni del processo sul SISTEMA SESTO. Imprenditore edile sestese, fondatore della AINM Associazione imprenditori NordMilano. Aveva 54 anni, malato da tempo, ha perso la sua battaglia nell’ospedale Multi Medica, dove era stato ricoverato.
Diego Cotti è considerato un teste importante perché all’epoca dei fatti rivestiva il ruolo di capogruppo in consiglio comunale della lista civica Sesto per Penati.

Questo è un articolopubblicato in esclusiva su Panorama del 3 agosto 2011.
«Noi ti garantiamo un iter burocratico snello, non ti facciamo perdere tempo… Però tu ci devi dare i soldi…». Comincia così il lungo racconto per l’acquisizione dell’area Falck di Diego Cotti, Continua a leggere

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Città della salute: il mega appalto era tutto in mano alla «cupola»

EX AREA FALCK

L’ inchiesta è stata resa pubblica alcune settimane fa, questo sito non è un giornale on line , quindi prima di pubblicare qualcosa su questo argomento volevamo approfondire tutta la documentazione.
Oggi è uscito questo articolo che abbiamo deciso di pubblicarlo .

Articolo pubblicato il 22 maggio 2014 sul Corriere della Sera di Giuseppe Guastella .
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_maggio_22/citta-salute-mega-appalto-era-tutto-mano-cupola-9ebed438-e183-11e3-8be9-3eb4fd26c19b.shtml

L’ex direttore di Infrastrutture Lombarde Rognoni, arrestato a marzo, è finito anche nel procedimento che ha sconvolto Expo.
Non ci sarebbe stato praticamente nulla di legale nel mega appalto della Città della salute di Sesto San Giovanni se non fossero arrivati gli arresti: i lavori sarebbero stati pilotati verso imprese legate alla cupola politico-affaristica che, in caso di problemi con l’ente pubblico, se la sarebbero dovuta vedere con avvocati compiacenti scelti illegalmente, ma pagati profumatamente dall’erario. Le carte delle due inchieste che in poche settimane hanno sconvolto l’Expo, lette insieme, svelano un’azione illegale globale per mettere le mani su 350 milioni di euro. Due indagini che hanno marciato parallele, ma che quando si sono incrociate Continua a leggere

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Il “Sistema Sesto” si è trasferito a Novara?

novara_notte , la cupola

http://www.lospiffero.com/cantina/ombre-sotto-la-cupola-di-san-gaudenzio-16337.html

Ombre sotto la cupola di San Gaudenzio

Pubblicato Venerdì 09 Maggio 2014, ore 17,30 su Lo Spiffero

Il “Sistema Sesto” si è trasferito a Novara? L’arresto del segretario della Provincia scoperchia la fitta rete tra politica, boiardi pubblici e imprenditoria. Tutto ruota attorno al gruppo Gavio. Fatti che lambiscono Sozzani, sua moglie e la segretaria del Comune.

Il “Sistema Sesto”, quello di Filippo Penati e i suoi sodali, è morto stroncato dalle inchieste e risorto non troppo lontano: sotto la cupola di San Gaudenzio, in quella Novara che mai arrivata al suo modello meneghino “da bere” sembra aver comunque attovagliato più d’uno per mangiare?  Incrociando nomi dei soliti noti e di altrettante società ed enti s’incappa in una serie di coincidenze che fanno traballare la tesi secondo la quale l’arresto di Antonio Princiotta, segretario generale della Provincia di Novara, ma prima ancora braccio destro di Penati in quella di Milano, sia un caso isolato, la classica mela marcia che chissà come è finita nella cassetta di frutti lindi e intonsi. Persone, società , ma anche luoghi che disegnano una carta geografica in cui le strade degli affari si incrociano e offrono pure accoglienti punti di ristoro per coloro che le percorrono con consuetudine, salvo incappare in qualche posto di blocco della Giustizia.

Milano, Sesto San Giovanni, Genova, Novara, Tortona: punti che disegnano una figura geometrica sghimbescia Continua a leggere

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Arrestato Antonino Princiotta, attualmente già sotto processo a Monza sul così detto Sistema Sesto

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Nei giorni scorsi la Procura di Milano ha fatto arrestare Antonino Princiotta, ex segretario della Provincia di Milano con Penati e attualmente, segretario generale della Provincia di Novara, per corruzione e truffa. Princiotta è sotto processo anche a Monza sul così detto Sistema Sesto.

L’ indagine è condotta dal pm di Milano Alessandra Dolci, supportata dai carabinieri del Nucleo Operativo ecologico di Milano, in collaborazione col Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Treviso e dai Noe di Ancona e Pescara, e in collaborazione con i militari dei Comandi Provinciali di Milano, Como, Varese, Novara, Ancona e Chieti che hanno eseguito le quattro ordinanze di custodia cautelare a carico del segretario generale della Provincia di Novara e di tre imprenditori lombardi operanti nel settore del trattamento dei rifiuti, per le ipotesi di reato di corruzione e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Oltre al segretario generale, le altre persone raggiunte dall’ordinanza di arresto sono Carlo Giomini, amministratore delegato della Ecofly srl e presidente del cda della Markab Group spa, Francesco Cirrincione, all’epoca dei fatti amministratore delegato della Markab Group, e Andrea Antonio Boffi, dipendente della Markab Group.
L’indagine è nata sulle attività dell’impianto di trattamento gestito dalla società Ecofly srl, che è risultato essere di fatto un centro di «ripulitura solo formale» dei rifiuti fatto con macchinari per il trattamento di rifiuti special, in quanto carente delle necessarie certificazioni. Le indagini effettuate hanno quindi permesso di appurare come gli indagati, corrompendo il Segretario Generale dell’ente locale con la somma di 60.000 euro, avessero ottenuto tale certificazione, nonostante il macchinario risultasse privo dei requisiti tecnici. L’operazione ha portato al sequestro per equivalente delle quote societarie di tre aziende e di due impianti di trattamento rifiuti per un valore pari al finanziamento elargito. Antonino Princiotta è stato condotto nel carcere di San Vittore, mentre gli altri sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari.
Il filo rosso che lega al libro IL SISTEMA SESTO

Antonino Princiotta è uno dei maggiori personaggi del libro, in quanto definito uno dei “pretoriani” di Penati
“…secondo i pm, Continua a leggere

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Sulla serata di presentazione del libro a Bagnone

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Una serata così, come più o meno suonava una volta una canzone domenicale, non la potremo dimenticare: una serata come quella di Bagnone, provincia di Massa-Carrara, ospiti di bagnonesi interessati al Sistema Sesto, che significa utilizzo tangentizio delle aree dismesse, assessori e funzionari corrotti e concussi, imprenditori vittime e complici di un Pci-Pd che, stampellato da Rifo e altri dell’ultra sinistra, ha traghettato una città leader nell’industria alla straordinaria metamorfosi di città dormitorio e sentina di illegalità. Un interesse, crediamo, derivato dalla consapevolezza e dall’evidenza che la vicenda sestese è metafora di questo nostro paese massacrato da politici corrotti, funzionari pubblici infedeli, minoranze complici e imprenditori del mattone intrallazzati.

C’è voglia di cambiare anche nella piccola Bagnone. E noi li ringraziamo tutti.

Anche se un po’ d’amaro tra tanto idillio ci è rimasto in seguito alla notizia riferitaci alla fine del dibattito che nelle prime file, tra il pubblico, una trentina di persone, c’era un uomo di Gianpaolo Salami a registrare ogni parola. Il dibattito, infatti, ci verrà poi riferito, è stato smorto proprio a causa di quella inibitoria presenza. Continua a leggere

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Presentazione del libro il 3 maggio 2014 a Bagnone

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Il lettore del libro di ogni parte della penisola scoprirà nel Sistema Sesto le cattive pratiche amministrative e urbanistiche della propria città.  Il Sistema Sesto è in fondo il Sistema Italia.

Presentazione del libro a Bagnone ( Massa Carrara )SABATO 3 MAGGIO 2014 ore 21.00
Interverranno i giornalisti: Giancarlo Biagini di Tele Riviera e Ferdinando Baron del Corriere della Sera con gli autori Orazio La Corte e Giuseppe Fabbri
Il libro, pubblicato a luglio 2013 illustra i meccanismi attraverso cui opera la corruzione negli enti pubblici italiani. In che modo alcuni politici corrotti costruiscono a proprio vantaggio il sistema delle mazzette. Descrive le dinamiche di come viene sperperato il denaro pubblico. Insomma parla diffusamente del sistema dei mali cronici del nostro paese. Il tutto, però, partendo dal concreto, dai fatti, cioè dalle indagini sul SISTEMA SESTO condotte dalle procure di Monza e Milano a partire dal 2010 e confluite nell’estate del 2011 in una serie di avvisi di garanzia e di richieste di arresti collegati all’evidenza di una ampia gamma di reati e cattive pratiche amministrative quali tangenti, finanziamenti illeciti (con l’intermediazione delle banche), inutili e sospetti investimenti in autostrade, speculazioni immobiliari, abusi edilizi, cementificazioni abnormi del suolo, mancate bonifiche, minacce di infiltrazione della ‘ndrangheta, corruzione e concussione.

Il titolo del libro doveva essere Sistema Sesto, Sistema Italia perché gli autori attribuiscono alla realtà sestese un valore emblematico. Sesto fu infatti un grande polo industriale italiano; oggi è solo la città più cementificata d’Italia e le sue aree produttive sono completamente sparite. In più, dal 1994 al 2012, periodo in cui la città è guidata dai sindaci Filippo Penati e Giorgio Oldrini, è diventata espressione delle peggiori pratiche politiche e amministrative. Lo scenario, inoltre, dentro cui il caso Sesto viene descritto, è molto più ampio: è milanese, lombardo e pure italiano. I rimandi e i confronti e gli incroci con altre realtà e circostanze della penisola, a cominciare dalla vicenda delle aree dismesse milanesi, sono continui e illuminanti, e il lettore s’imbatterà costantemente in nomi ai vertici della politica italiana dell’ultimo ventennio.

Nelle indagini sono coinvolti molti personaggi fra cui Gian Paolo Salami, il compagno S, laureato all’Università Lumumba di Mosca ai tempi del Pci, poi sindaco di Sassuolo, successivamente trasformatosi in imprenditore. A Sesto San Giovanni, nei primi anni del nuovo quinquennio, con la sua Fingest di Modena figura coinvolto nella vicenda delle presunte tangenti collegate al recupero delle ex aree Falck. I magistrato lo ritenevano destinatario di onerose consulenze fittizie. Il presunto reato, come altri di altri imputati del Sistema Sesto, è caduto poi in prescrizione, ma è interessante constatare come Salami sia operativo anche qui: a Bagnone. In specifico, nella frazione di Castiglione del Terziere e nell’operazione di acquisto della Santissima Annunziata e dell’annesso ex convento, trasformato nella struttura ricettiva Il Giardino della Luna.

Il lettore del libro di ogni parte della penisola scoprirà nel Sistema Sesto le cattive pratiche amministrative e urbanistiche della propria città.
Il Sistema Sesto è in fondo il Sistema Italia.

SABATO 3 MAGGIO 2014 ore 21.00
presso il Teatro Ferdinando Quartieri
Piazza Europa Bagnone (Massa Carrara)

Ingresso Libero

 

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