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BUON COMPLEANNO AL LIBRO IL SISTEMA SESTO (TERMIDORO ED.)

Promozione libro 1

  • BUON COMPLEANNO AL LIBRO IL SISTEMA SESTO (TERMIDORO ED.)
    Milagna news – Nei primi giorni luglio 2014 , il libro “Il Sistema Sesto Storie di tangenti nell’ex Stalingrado d’ Italia ” (Termidoro ed.) compie un anno. Dodici mesi! Eppure non li dimostra. Sembra nato ieri. O meglio, invece che dopo gli arresti e gli avvisi di garanzia del luglio 2011 (il volume è stato scritto tra l’ottobre 2012 e il giugno 2013) a carico di amministratori, politici e professionisti sestesi, potrebbe tranquillamente essere stato pubblicato a maggio 2014 senza essere tacciato di raccontare eventi di un’altra epoca, fuori moda. Come noto, nel maggio 2014 è diventata cronaca giudiziaria, grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalla Procura di Milano, l’attività di un sodalizio di politici, spiccia faccende e pubblici ufficiali finalizzata a garantire a imprese amiche l’esecuzione di opere pubbliche riguardanti il Mo.Se. di Venezia e i manufatti Expo a Milano (solo per citare le più note). Il fine precipuo del gruppo riunito in nobile associazione (Associazione Tommaso Moro) sarebbe stato, secondo i pm, di generare tangenti. Detto in altre parole, rispetto al Sistema Sesto di due anni fa il malaffare e le ruberie della primavera-estate 2014 cambiano riguardo ai luoghi e le persone ma, per stare in metafora, i modelli e i tagli restano uguali.Non per nulla per gli autori Orazio La Corte e Giuseppe Fabbri del “Sistema Sesto” significava Sistema Italia: costituiva cioè un intreccio di interessi politico-imprenditoriali complici nello sfruttamento dei beni comuni per fini privati o politici riscontrabile in tante altre realtà piccole, medie e grandi della Lombardia e della penisola. Ma non solo. Nel sistema Sesto emergeva con forte evidenza il doppio fondo economico delle “larghe intese” che dal dicembre 2012 guidano il paese.
    La convergenza di interessi economici legati al cemento e alle grandi opere tra cooperative rosse e imprese cielline è evidenziata in varie parti del libro. A cominciare dalla vicenda della Città della Salute e della ricerca che dovrebbe sorgere sulle aree ex-Falck a Sesto San Giovanni.

    Questa struttura di 205 mila metri quadrati si piazzerà al posto di metà di un parco promesso ai cittadini da decenni, ma trasformato in “standard di qualità” per consentire la valorizzazione “etica” di una colossale operazione speculativa su quelle aree dismesse. Ormai, però, appare incontestabile che si tratta di uno spreco di denaro (costerà 450 milioni di euro) e di un puro ombrello al lucro col mattone, dietro al quale, come le più recenti indagini dei magistrati parrebbero copiosamente rivelare, ci stanno mazzette orientate in direzioni bipartisan. Proprio come già ventilato nel libro e dagli autori nelle diverse sedi della sua presentazione.

    Senza dire che, per così dire, lo spettacolo goes on. I protagonisti del romanzo Il Sistema Sesto restano alla ribalta: volenti o nolenti. Massimo Ponzoni, 42 anni, ex assessore regionale Pdl, ex segretario fino all’arresto nel gennaio 2012 dell’ufficio di presidenza della Regione Lombardia di Roberto Formigoni, è stato condannato (18 aprile 2014) a 10 anni e sei mesi con varie accuse: dalla concussione alla bancarotta, dall’abuso d’ufficio alla rivelazione di segreto d’ufficio, dal peculato all’appropriazione indebita. Ponzoni non c’entra nulla col Sistema Sesto. Il suo nome però compare nel libro insieme agli altri componenti leghisti e pidiellini di quell’Ufficio di presidenza, che fu quasi azzerato dagli avvisi di garanzia. Resterà indenne al suo posto solo Carlo Spreafico del Partito Democratico, che però, per non distinguersi troppo, di lì a qualche mese segnerà, con Penati sotto inchiesta, “il goal della bandiera”.

    Appena poche settimana fa la Procura di Milano ha invece fatto arrestare, per corruzione e truffa, Antonino Princiotta, ex segretario sestese passato alla Provincia di Milano al seguito di Penati (2004) e, successivamente, diventato segretario generale della Provincia di Novara. Dai magistrati monzesi Princiotta è stato rinviato a processo per una presunta tangente ricevuta dall’imprenditore Piero Di Caterina, uomo e finanziatore di Penati a Sesto San Giovanni trasformatosi nel 2012 in denunciatore del medesimo insieme al costruttore Giuseppe Pasini. A Novara, l’indagine a carico di Princiotta riguarda le attività dell’impianto di trattamento rifiuti gestito dalla società Ecofly srl risultato, secondo i pm, un centro di «ripulitura solo formale» dei medesimi in quanto privo della certificazione necessaria e dei requisiti tecnici relativi. Nella vicenda Princiotta avrebbe ricevuto del denaro. E’ stato condotto nel carcere di San Vittore.

    E a proposito di rifiuti, in Il Sistema Sesto si parla anche di bonifiche: quelle delle aree Falck, ma anche di Milano-S. Giulia e della Sisas di Pioltello-Rodano. Ebbene, uno dei protagonisti di queste bonifiche, l’ingegnere ambientale Claudio Tedesi, nel gennaio 2014 è stato arrestato insieme ad altri cinque in relazione all’ultima di quelle tre aree. Secondo i pm, prima dello smaltimento, i rifiuti Sisas sarebbero stati declassificati, a quanto pare impropriamente, “da pericolosi a non pericolosi”. La Sisas, per capirci, era parte del cosiddetto «Polo chimico di Pioltello-Rodano» (periferia est di Milano), occupava 330 mila metri quadrati e, dopo la dismissione, conteneva discariche con circa 280.000 tonnellate di scarti industriali, di cui 50.000 tonnellate rappresentate dal micidiale nerofumo.

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