POCA TRASPARENZA , DIFFICOLTA’ ECONOMICHE E DIMENTICANZE .

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Quello che è emerso dalle indagini della magistratura sul “Sistema Sesto” è solo la punta dell’iceberg, il resto è rimasto invisibile.

Nel mirino dei magistrati della Corte dei Conti i bilanci delle partecipate e  residui attivi e passivi delle casse comunali.
La magistratura contabile ha sciolto le riserve sul piano di salvataggio dell’azienda speciale Farmacie Comunali, che vedrà cambiare assetto da  Azienda Speciale Farmacie Comunali in Srl.
La scelta di questo percorso è per permettere la ricostruzione del patrimonio negativo, oggi stimato a 1,9 milioni. Corte dei Conti ha esaminato le azioni già intraprese per il salvataggio dell’azienda, il piano industriale e le prospettive al 2016, dando l’ok alla scelta di modificare la ragione giuridica.

Ma la magistratura contabile però sta indagando su tutti i conti del Comune. La Corte ha chiesto il bilancio di liquidazione al 31 febbraio 2012 dell’Agenzia Milano Metropoli Spa, partecipata al 14,42% e con perdite di 556.836 euro nel 2011 e 1.928.702 nel 2012, bilancio al 31 dicembre 2012 di Bic.

Sotto la lente dei magistrati  i rendiconti degli esercizi 2011 e 2012 del Comune .  «Con riferimento ad alcuni aspetti della gestione finanziaria del Comune – scrive il magistrato Donato Centrane – è emersa la necessità di assumere ulteriore documentazione al fine di completare l’istruttoria», per verificare il «controllo in merito alle previsioni relative al Patto di stabilità interno e alla sana gestione finanziaria». Il Comune rischia di essere sommerso dai residui. Quelli attivi – somme accertate e non riscosse – solo per il recupero dell’evasione tributaria arrivano a 936.158 euro nel 2011 e 1.190.497,86 nel 2012. Poi ci sono quelli «derivanti da esercizi anteriori al 2010, pari a 4.912.053,35 (di cui 1.723.965,42 relativi a mancata riscossione Tarsu)». I residui passivi ( somme impegnate ma non pagate ) al 31 dicembre 2012 ammontano complessivamente a 62.513.017,46 euro. Una bella botta . Anche perché oltre 35 milioni derivano da bilanci precedenti al 2008. Per la Corte c’è ora necessità di «verificare la permanente attualità delle opere programmate o appaltate, nonché la sufficienza dei relativi finanziamenti. I residui passivi per spesa di investimento non sembrano , coperte della  somma del fondo cassa (17.554.904,32)».  Infine, mancano informazioni sul «rispetto dell’obiettivo di riduzione della spesa per il personale a tempo determinato».

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