Piero Gnudi è il nuovo commissario straordinariodell’ ILVA di Taranto. La decisione annunciata dalla Presidenza del Consiglio. Sostituisce Enico Bondi a un anno dalla nomina. Vincono i Riva e vincono gli industriali. E perdono l’Ilva e la città di Taranto. È questo il primo giudizio che si può trarre dalla decisione del governo di Matteo Renzi che ha sostituito il commissario straordinario dell’acciaieria pugliese, Enrico Bondi, con il nuovo nominato Piero Gnudi.
IL FILO ROSSO CHE LEGA GNUDI A SESTO SAN GIOVANNI .
Sesto Immobiliare, lo stesso giorno dell’esplosione mediatica del Sistema Sesto, per dare più peso alla società, nomina presidente Piero Gnudi, che rimarrà in carica fino al 1° dicembre 2011, quando rinuncerà perché nominato ministro dal presidente del Consiglio Mario Monti. Vice presidente è invece Mario Resca.
Nessuno stupore, quindi, che Sesto si proponga come un interessante terreno di pascolo per affari immobiliari nell’interesse di raider e speculatori, sviluppatori pompati dalle banche, imprenditori e professionisti dei più diversi settori, prossimi all’entourage del potere che ci provano anche col mattone, archistar dispensatori di idee al servizio di colossali colate di cemento, peraltro condite di tangenti e trucchi.
Il grande business sestese
Nel caso specifico del Piano Integrato d’Intervento Falck la furbizia diventa però un po’ tracotanza, un po’ farsa.
Va premesso che il 20 luglio 2011, quando i media cominciano a parlare del Sistema Sesto, delle mazzette intorno alle aree Falck e Marelli, il sindaco Giorgio Oldrini respinge quella formula. «Questa etichetta che da settimane è stata affibbiata a Sesto San Giovanni non corrisponde alla verità. Collaborazione, trasparenza, lavoro: questi i valori della nostra città. Il “sistema Sesto” si basa sull’impegno nel campo sociale, sulle scelte che valorizzano il sostegno a favore delle fasce sociali più deboli. Abbiamo strutture fiore all’occhiello come la Giocheria e il Carroponte e altri luoghi simbolo della coesione sociale di cui Sesto, da anni, è portavoce». E difende l’assessore all’edilizia privata Pasqualino Di Leva, nel frattempo dimessosi, e poi arrestato, e il Direttore Generale Marco Bertoli, indagato e anch’egli determinato a dimettersi per timore di strumentalizzazioni. Oldrini stesso è indagato per aver chiesto a Pasini, secondo le parole del costruttore, di accollarsi rate del mutuo per la ristrutturazione del Palaghiaccio sestese, ma niente dimissioni; anzi, il sindaco accusa a sua volta l’accusatore Pasini con l’argomento che “era mio concorrente alle passate elezioni”.
Chiacchiere, insomma; ma la Procura non mette in discussione gli aumenti delle volumetrie, che nei Piani Integrati si possono incrementare quanto si vuole, è bensì interessata all’ipotesi di mazzette (ottenute con false fatturazioni) pagate a tal fine con conseguenti presunti reati quali concussione e corruzione. Ma non si parla affatto di fermare l’iter del piano e vederci dentro meglio. Anzi, si accelera e si vota un Piano Integrato d’Intervento sospettato pesantemente di essere veicolato da pratiche illecite. La macchina non si può fermare. Il 14 giugno 2011 Sesto Immobiliare ne ha consegnata la proposta definitiva emendata anche sulla base delle osservazioni e dei rilievi trasmessi dal Comune un mese prima. L’iter autorizzativo può partire.
Sesto Immobiliare spa è una potenza: costituita nell’autunno del 2010, ha rilevato le Falck dalla praticamente quasi fallita Risanamento di Luigi Zunino; fa parte del gruppo Bizzi & Partners development ed è guidato da uno sviluppatore, Davide Bizzi, a cui le banche creditrici di Risanamento si sono affidate per il completamento del progetto Falck. Sesto Immobiliare, lo stesso giorno dell’esplosione mediatica del Sistema Sesto, per dare più peso alla società, nomina presidente Piero Gnudi, che rimarrà in carica fino al 1° dicembre 2011, quando rinuncerà perché nominato ministro dal presidente del Consiglio Mario Monti. Vice presidente è invece Mario Resca.
Il Sistema Sesto - Termidoro Edizioni 